Tra un DPCM e una circolare del Ministero dell’Interno non poteva mancare anche una bella ordinanza comunale emessa oggi dal Sindaco di Casamassima, Area Metropolitana di Bari.
E finalmente tutto è diventato più chiaro per chi potrà recarsi a fare degli acquisti presso i principali centri commerciali del territorio comunale (tra cui Bari Casamassima, uno dei più grandi del Sud Italia) e presso tutte le superfici di vendita di media e grande superficie, per non parlare di chi poi dovrà garantire le aperture dei negozi presenti.
Vediamo meglio nel dettaglio cosa prevede questa disposizione comunale.
Innanzitutto, Punto 1) l’accesso potrà avvenire solo ed esclusivamente dopo aver rilevato la temperatura corporea, sia dei clienti, sia degli addetti alla vendita ed al controllo; e fino qui niente da dire, a parte il fatto che presumibilmente coloro che vengono definiti “gli addetti al controllo” siano gli stessi che debbano misurare la temperatura ai clienti e agli addetti vendita.
Primo quesito: Quis custodiet ipsos custodes? E soprattutto, come?
Andiamo avanti. Punto 2) “Al fine di favorire il tracciamento di un eventuale contagio da parte delle autorità competenti, ogni singolo gestore (negozi ndr) deve prevedere la tenuta di un registro su cui annotare le generalità, il luogo, l’indirizzo di residenza ed eventualmente il recapito telefonico di ogni singolo avventore. Detto registro dovrà essere tenuto ed aggiornato al momento dell’entrata di ogni singolo visitatore. Lo stesso dovrà essere conservato e messo a disposizione delle sole autorità di polizia ed utilizzabile esclusivamente per i fini sopra indicati”.
Ovvero, il controllore non controllato, attenzione, uno per ogni negozio, dovrà provvedere alla trascrizione di tutte queste informazioni, per ogni singolo visitatore (e le famiglie?), su un “apposito registro”.
Circa questo aspetto, lascio al lettore ogni riflessione in merito agli adempimenti in materia di tutela dei dati personali.
Punto 3) “I Visitatori provenienti da località diverse da quelle del comune di Casamassima dovranno essere immediatamente segnalati alla Polizia Locale di Casamassima a mezzo PEC al seguente indirizzo di posta elettronica certificata polizialocale.comune.casamassima@pec.it””
Immagino che uno dei requisiti del nostro “controllore non controllato”, investito questa volta di una autorità forse non proprio consona al ruolo ricoperto e sempre a presidio di ogni singolo negozio, sia quello di possedere un indirizzo di posta elettronica certificata; altrimenti come poter avvisare la Polizia Locale di Casamassima?
Punto 4) Facile. Capienza massima consentita all’interno del punto vendita e vigilanza del rispetto di questa (importante e fondamentale ndr) norma, e indovinate un po’? Anche in questo caso avremmo chi si dovrà occupare di questo, ovvero, il nostro “controllore non controllato”, ovviamente mentre invia una PEC e compila il registro.
Punto 5) “Il personale addetto alla vigilanza (presumo che anche in questo caso si stia parlando del controllore non controllato), avrà cura di far osservare l’obbligo dell’uso della mascherina chirurgica o similare che dovrà essere costantemente indossata in modo corretto a protezione di bocca e naso”.
Infine, Punto 6) Contingentamento: anche in questo caso predisponendo, a cura di “ogni singolo esercente”, un servizio di vigilanza e sicurezza (controllori non controllati?).Finito di leggere l’ordinanza mi metto a fare qualche conto per immaginare quanto personale sarà necessario impiegare per rispettare tutti i punti previsti, e soprattutto quanto costerà ad ogni “singolo esercente” questo dispiegamento di forze. Non faccio in tempo a finire che mi arriva la notizia che a Casamassima è temporaneamente chiuso il comando di Polizia locale a causa di casi di positività al Covid-19.
Andrà tutto bene?
Giuseppe Mastromattei
tratto da
Un giorno di “ordinanza” follia
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